L’otto dicembre duemila e quattordici io, mio fratello e mia nipote siamo andati al canile di Levate. Siamo tornati a casa con una palla di pelo che puzzava di gorgonzola e muffa.
Adottarlo è stato un percorso non immediato, cercavo un cagnolino da tempo ma sembrava che tutti gli annunci di adozione portassero a un vicolo cieco. Tra chi non mi rispondeva a chi mi diceva che ero troppo lontana da dove era il cane e che neanche se avessi coperto i costi del trasporto mi avrebbero potuta aiutare.
So assolutamente che non tutte le associazioni funzionano così e ho avuto esperienza indiretta con I Miaonati di Pesaro che si occupano sia di gatti che di cani in maniera eccellente.
Digressioni sul mondo delle associazioni in Italia a parte: otto dicembre.
Arrivare in canile è sempre un po’ un trauma, vorresti portarteli tutti a casa e non si può. Quando ho visto Choclatim mi si è scaldato il cuore e non ho fatto caso al suo abbaiare come un pazzo a qualsiasi altro cane.
La questione adozione vs. cane comprato è controversa da sempre. Io fino a qualche anno fa ero pro adozione senza voler sentire ragioni. Dopo essermi confrontata sia con chi ha deciso di comprarlo un cane sia con chi di cani si occupa per lavoro diciamo che riesco a capire anche le motivazioni di chi lo acquista. Io credo che continuerò a preferire l’adozione ma sono meno pronta a condannare a prescindere chi sceglie un cane di razza.
Ha vissuto con me il trasloco a Milano, il rientro a Bergamo dai miei. È stato lì per diversi mesi fino a quando io non sono stata abbastanza stabile da portarmelo a Lugano.
Avere un cane non è una passeggiata.
Me ne rendo conto ogni volta che leggo qualche cosa che vorrei commentare su qualche social o sento qualche discorso al bar. Non mi piace intromettermi nelle vite altrui e non mi piace che la gente lo faccia con me però mi rendo conto di come sempre più gente prenda un cane nella propria vita senza realmente avere idea di cosa questo comporti.
La sveglia presto e uscire di casa un’ultima volta tardi prima di andare a dormire, queste sono le cose che oggettivamente un po’ mi pesano. Non mi dispiace stare fuori anche per diverso tempo a passeggiare con lui, anche se litiga con tutti i cani che vede (per questo prometto che uno degli obiettivi del 2020 è portarlo da un comportamentalista che mi aiuti a gestire questa sua difficoltà), non mi dispiace se devo pulire i pavimenti e il divano una due tre o quattro volte di più.
Però alla mattina con meno due gradi uscire alle sei e venti mi pesa eccome, non posso fingere il contrario. Sembra una banalità ma fidatevi che ci sono delle mattine in cui vi troverete a chiedere al cane perché non ha intenzione di imparare ad usare il wc.
È un potenziale problema non da poco lasciarlo a casa da solo, viaggiare. Io ho la fortuna di avere due set di nonni -i miei genitori e una coppia che ho conosciuto tramite il ristorante e che ha adottato un po’ Choc ma un po’ anche me- ma se non avete una persona fidata valutate bene come potreste regolarvi con un cane e nessuno a cui lasciarlo.
Avere un cane costa. Bisogna dargli il cibo giusto -il cui prezzo può aumentare sensibilmente nel caso malaugurato in cui avesse delle problematiche particolari-, vaccinarlo, può ammalarsi e non c’è il sistema sanitario nazionale anche per i nostri amici a quattro zampe. Okay, ora tolte tutte le potenziali problematiche parliamo di quelli che invece sono lati positivi.
Choclatim è una delle cose più belle della mia vita.
Mentre scrivo sto passando dei giorni abbastanza frenetici, sono in mezzo a traslochi, cambi lavoro, vendite, avvocati, colloqui. L’ho dovuto lasciare dai miei e mi manca da morire.
Passare del tempo insieme a lui mi rimette al mondo anche nelle giornate peggiori. È estremamente affettuoso, ama giocare e io con lui.
Il doverlo portare fuori per forza ( alzataccia al mattino a parte) vuol dire anche che devo uscire di casa anche nelle giornate in cui vorrei stare solo a casa a macerarmi nella sofferenza benché io sia pienamente consapevole del fatto che non sia una grande idea.
Volete un cane? Pensateci mille volte. Cercate di capire se nella vostra giornata c’è il tempo necessario per occuparvene -non solo per portarli fuori dieci minuti-, se avete le risorse economiche per prendervene cura anche se dovesse ammalarsi, se avete la soluzione per un vostro eventuale periodo di essenza.
Se trovate risposte favorevoli per tutte queste domande allora fatelo. Se non avete motivazioni validissime per comprarlo andate in canile, contattate un’associazione seria e adottatelo.
Tra tutte le scelte che ho fatto portare a casa quella piccola palla di bacini rimane sicuramente una delle migliori.
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