My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: La mia routine dei sogni

Posted on
Questo è un periodo di MERDA.
Sono stufa di leggere e scrivere periodo delicato, momento difficile, giorno complessi. La verità è che questo periodo fa schifo, per alcuni più e per alcuni meno.
Io sono in una condizione di privilegio enorme eppure mi fa S C H I F O.
Detto ciò, dobbiamo affrontarlo in qualche modo giusto? Uno dei metodi più suggeriti da gente che ne capisce più di me è quello di creare una routine e di rispettarla.
Non è detto che funzioni per tutti ma io sono già normalmente una creatura molto noiosa e abitudinaria e sì, per me è una manna dal cielo.

My (almost but not quite) Quarantine Cronichles: Little Things I Miss

Posted on
There’s a folder of pictures I can’t open.
There’s so many songs that don’t sound the same.
There’s a number I can’t dial and a message I can’t send.
There’s a restaurant I can’t eat at, not with any friends.
There’s words and names I can only say in my head.
There’s a pair of eyes that belong to you, that I can never look into again.
The Missing Machine – Iain S. Thomas

Wishlist: Food I’d like to eat

Posted on

Io sapevo benissimo di non saper fare da mangiare anche prima di questa quarantena. Però sono moderatamente fiera di me perché mi sono sforzata minimamente per cercare di creare qualcosa di commestibile e non affidarmi a pasti pronti che farebbero inorridire mia mamma. 
 


Non vi mentirò dicendo che sono diventata una cuoca provetta perché alcune cose avrei preferito digiunare che mangiarle ma sicuramente mi è venuta nostalgia di un sacco di posti dove mangio molto bene.
 


Sto scrivendo un post al giorno e mi rendo conto che i post siano piuttosto random ma per me è veramente terapeutico mettermi qui e scrivere. Insomma se vi state chiedendo cosa non vedo l’ora di mangiare ma più che altro dove non vedo l’ora di andare a mangiare questo è il post che fa per voi (lo leggerà giusto mia madre).
 


Books: Eleanor Oliphant is completely fine

Posted on
Eleanor Oliphant is completely fine
di Gail Honeyman
Questo è un libro che ho letto in mezza giornata sul terrazzo, al momento ho riscoperto le gioie di prendere il sole e con internet che qui non va tantissimo non posso bloccarmi su Netflix per delle ore. Meglio così devo dire, sono felice di passare del tempo tra i libri che rimangono uno dei miei amori più grandi della mia vita.
Sto rileggendo libri che ho letto mille volte ma anche leggendo quelli che avevo abbandonato nella libreria da mesi, questo è uno di quelli .
Eleanor Oliphant is completely fine è un libro che non sono sicura che mi sia piaciuto del tutto.

My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: Cry Baby, Cry Baby, Cry Baby

Posted on
Io piango sempre. Specifichiamo, non passo le giornate a piangere ma mi commuovo facilmente.

 


In questo periodo di notizie orrende però -che arrivano dai social, dalle notizie sui telegiornali e dalle persone vicino a me- per la prima volta nella mia vita faccio fatica a piangere.
 


Ho praticamente sempre il magone però, sono lì con il cuore in gola e mi viene tanto da piangere ma cavoli non ci riesco.
 


Ci sono però una serie di video che riescono SEMPRE  a farmi singhiozzare e a farmi sentire quasi meglio dopo, almeno sfogata ecco. Poi non dura molto però ecco, okay.
 


Chi l’avrebbe detto che avrei scritto un post su quello che mi fa piangere, che strani tempi amici.
 


My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: Piano piano

Posted on
Sto vivendo questa quarantena in una condizione di incredibile privilegio.
Perché non devo mettermi a rischio, perché mi viene chiesto di stare solo a casa e per quanto mi pesi sono sicuramente molto più fortunata di tante, troppe altre persone.
Ero fortunata -e me lo ripetevo anche se mi lamentavo!- anche quando ero a Lugano lontana dai miei, dal mio cane, in uno spazio mini e con mio fratello con cui a breve ci saremmo sgozzati, figuriamoci ora che sono a casa dei miei con un terrazzo enorme, tutte le mie cose e la prospettiva di un giardino appena finirò l’autoisolamento preventivo in mansarda.
Però non è comunque facile, nonostante l’innegabile privilegio. Quando sento i miei amici la cosa che ripeto loro più spesso è “piano piano”. Non sappiamo quando finirà, come saremo noi quando usciremo. Non possiamo mettere fretta a nessuno e nemmeno a noi stesi. Piano piano.

Aspettative, esclusività e disastri annunciati

Posted on
Prima della quarantena ho conosciuto un uomo che mi piace davvero, cosa che non accadeva da così tanto tempo che quasi non ho capito bene che strane emozioni stessi provando. Ma proprio immediatamente prima, con il solito pessimo tempismo caratteristico della mia vita che mi fa pensare di essere particolarmente antipatica a qualche divinità.
Il post di oggi non parla di quello che -non- c’è stato tra di noi perché non sarebbe rispettoso nei suoi confronti anche se non mi legge ma nemmeno nei miei, questa non è la colonna di Carrie in SATC e io ormai metto solo sneakers e niente tacchi.
Il post di oggi parla di come il passato ci incasini il presente e di come camminare sulle uova sia inutile e forse è meglio prenderle e lanciarle contro dei vetri.

My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: Possiamo truccarci? Possiamo parlare di rossetti? Siamo insensibili?

Posted on

Qualche giorno fa mi sono infilata in una discussione veramente poco piacevole su twitter. È una cosa che non mi succede quasi mai, non tanto perché io non abbia opinioni spesso impopolari ma perché tendo a farmi gli affari miei. Si vede che il clima della quarantena però mi ha dato la testa e sono sicuramente molto meno paziente del solito e quindi sono impazzita. 
 


Senza annoiarvi a morte: è nato tutto dalla foto di un nuovo eyeliner postato da una ragazza che seguo, io l’ho commentata, un’altra ancora ha commentato che siamo delle incoscienti a incoraggiare le persone a comprare data la situazione (innegabilmente) tragica che sta vivendo il mondo in questo momento.
 


Da lì la discussione è ovviamente degenerata e io se avessi avuto degli orecchini me li sarei tolti.
 


Siamo ovviamente anche arrivati al solito discorso sempre attuale per cui se ti trucchi non devi essere una cima ma io di quello ho già parlato anni fa e non voglio ripetermi e annoiarvi.
 


Oggi però vorrei parlarvi del makeup 😃😃😃 in quarantena 😐😐😐 (citazioni per pochi). Pronte? Via.
 


Books: Il Testamento Donadieu

Posted on
Il Testamento Donadieu

 


di Georges Simenon
 

 


Rileggendo alcuni post vecchi mi sono resa conto che sono più i libri leggeri di cui vi ho parlato che quelli con più sostanza e devo dire che la cosa non mi dispiace.
 


Sempre più spesso mi irrita l’ostentazione continua della cultura sui social e vorrei per equilibrare la cosa parlare solo di romanzi con la copertina rosa, rossetti opachi e cartoni animati.
 


Odio il voler sfoggiare il proprio sapere ma ancora di più odio il giudicare gli altri per quel che leggono o non leggono.
 


Davvero avete bisogno che vi parli dei classici che ho letto per pensare che non sia stupida per aver letto anche dei gialli usciti esclusivamente in paperback? 
 


Mie polemiche a parte, oggi vi parlo del libro più bello che ho letto ultimamente che -mi viene quasi da dire purtroppo dato il ragionamento di cui sopra, preferirei pensaste sono cretina se per voi un  libro è criterio di giudizio per l’intelligenza degli altri- non è tra i più frivoli.
 


Da tempo volevo leggere qualcosa di Simenon, principalmente perché mi è stato consigliato da persone di cui mi fido molto -compreso il giorno in cui ho deciso di acquistare questo- e Il Testamento Donadieu,è stato un ottimo primo passo.
 


“Colpisce solo i vecchi” storie di nonne e nonni

Posted on
I nonni da parte di mia mamma hanno vissuto -fino alla loro morte qualche anno fa-in Sicilia, li vedevo giusto d’estate. Non abbiamo mai avuto un grandissimo rapporto, un po’ perché non ci vedevamo e un po’ perché non avevamo grande affinità. Avevo un legame leggermente più significativo con mio nonno, molto orgoglioso della mia passione per la lettura e che ad ogni nostro arrivo a giugno portava me in libreria e mio fratello dal suo barbiere a tagliare i capelli.
Da parte di mio padre rapporti ancora meno presenti. Mio nonno è morto quando ero alle elementari, con mia nonna non ho parlato praticamente mai perché ha praticamente smesso di parlare in inglese e in generale non è mai stata particolarmente propensa a farlo.
Avevo un buco a forma di nonni nella mia vita? Forse.