My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: Little things that make me happy

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Io non sono per la positività a tutti i costi in ogni situazione, lo trovo un atteggiamento spesso controproducente.

 


Però cercare in questo mare di merda delle piccole cose che ci fanno sorridere è importante per aiutarmi ad alzarmi al mattino.
 


Non è una lista per pensare che c’è chi sta peggio (perché lo so e mi logoro per tutto quello che vorrei fare ma non posso) né per essere grata di avere un tetto sopra la testa perché lo sono ogni giorno e in qualsiasi situazione, senza aver bisogno di questo periodo per ricordarmene.
 


Sono le piccole cose che mi fanno sorridere in quarantena, un promemoria per me stessa da rileggermi domattina prima di fare un bel respiro e alzarmi.
 

Wishlist: Accessories

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Ho visto che il post wishlist per il mio guardaroba  ha avuto veramente tantissime visite e onestamente non l’avrei mai immaginato. Visto che il materiale da fotografare nella situazione in cui siamo scarseggia abbastanza ho pensato di farne un altro simile ma questa volta concentrato sugli accessori. Ho anche l’ardente desiderio di dare fuoco a tutti i vestiti che sto mettendo in questi giorni quando tutto questo finirà perché ho la nausea di vedermeli addosso ma soprattutto quello di ricominciare a mettere mille braccialetti anelli orecchini e così via. Profondo, mi rendo conto.

My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: Crazy Sciacquetta Edition – Detersivi per la lavatrice e Consigli

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Se mi seguite sui social sapete giù che fare la lavatrice è una delle cose che amo di più al mondo. C’è qualcosa che mi tranquillizza profondamente nel non avere panni da lavare e nel tirare fuori le cose caldine dall’asciugatrice.
Cerco di non farne troppe perché mi rendo conto che sia uno spreco ma se fosse per me ne farei una al giorno. Lo so, ho dei problemi, andiamo oltre.
Oggi (a grande richiesta!) faccio un post a riguardo che mi sembra di aver capito che ne stanno facendo un po’ di più anche quelli che normalmente sono persone normali e non pazzi come me.

My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: Le cinquanta sfumature tra il mangiare in modo incontrollato e l’allenarsi tre ore al giorno

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La solita premessa noiosa ma necessaria è che non sono una nutrizionista, non sono una personal trainer, non sono esperta di niente. Sto semplicemente condividendo la mia esperienza e le riflessioni che ho fatto in questo periodo -anche pre quarantena- nella speranza che possano portarvi a riflettere un pochino ed essere anche solo minimamente utili.
Parlare di cibo, body love e tutte queste cose è sempre impegnativo, cerco di farlo con tutta la ragionevolezza di cui sono capace e senza scrivere qualcosa di fraintendibile.

Wishlist: Wardrobe Upgrade

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Sono passata da anni di  shopping se non compulsivo quantomeno fuori controllo a praticamente una vita senza farne.
In questi giorni di autoquarantena -perché mentre scrivo in Svizzera non è ancora obbligatoria ed è pieno di gente che gira qui sotto casa- con un guardaroba mooolto ristretto mi sono resa conto che metto veramente sempre sempre sempre le stesse cose.
Quel che vorrei fare nel tempo sarebbe sostituire con capi di qualità migliore i capi che indosso di più, oggi metto insieme una wishlist di capi troppo costosi per gli scopi per cui li indosserei ora (andare a buttare la spazzatura e piangere, principalmente) ma che possono essere un buono spunto per quando avremo di nuovo una vita.

My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: Crazy Sciacquetta Edition | I miei detersivi preferiti

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Quando si avvicinano le 18 e di conseguenza il bollettino della Protezione Civile inizia a mancarmi l’aria come penso anche a molti, troppi di voi. Ieri per quell’ora invece di farmi prendere dal panico ho deciso di mettermi a scrivere, su qualsiasi cosa, per passarmi un po’ il tempo in uno dei pochi modi consentiti al momento.
 


La mia amica Elena mi ha suggerito di scrivere un post sui detersivi migliori in commercio e benché io mi ritenga una casalinga discreta ho deciso di girare la domanda a tutte (quasi, alcune mi avrebbero risposto che non puliscono -ciao Lori-) quelle le persone che in questo momento vorrei poter aver accanto a me, da abbracciare quanto mi va. Ho scritto per chiedere quale fossero i loro detersivi preferiti per due motivi:
 


1. scrivere questo utilissimo post che leggerà solo Elena
 


2. scrivere a loro per fargli pensare a qualcosa di entusiasmante come i detersivi e per almeno due minuti non a tutta la merda che stiamo affrontando
 


Quindi ecco, l’elenco dei detersivi top selezionati da me medesima e dai miei amici (e mio padre, come pulisce lui nessuno mai)
 


My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: Thursday March 19 2020

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Oggi più che mai sono felice di aver scelto di aprire un blog nell’ormai lontanissimo settembre 2011.
In questo momento assurdo -perché non so voi ma a me continua a sembrare di vivere un film produzione Netflix che guardo per dieci minuti poi mi viene ansia spengo tutto e ricomincio a guardare Queer Eye- non riesco molto a comunicare nei modi a cui sono abituata e rifugiarmi qua è un conforto enorme, non vi dico quanto tempo ho passato a rileggermi recensioni di ombretti brutti.
Apro Facebook ed è un bollettino di guerra, vedere così tanta gente di Bergamo che conosco e che sta perdendo qualcuno a causa del Covid-19 mi fa rivoltare lo stomaco. Apro Twitter e per la prima volta in dieci anni vorrei veramente rispondere male a tutte le domande del cazzo che ricevo invece di ignorarle, vorrei partecipare a tutte le polemiche mettendomi ad urlare e dire a tutti che non capiscono niente -come se capissi qualcosa io, poi-. Apro Instagram e da una parte ho le mille dirette di chi sta facendo di questa quarantena il periodo migliore della sua vita cucinando torte, imparando dieci lingue, facendo corsi da body builder, dall’altra gli stupidi commenti di chi dall’altra parte del mondo non ha ancora ben chiara la situazione esattamente come non l’avevamo chiara noi quando sentivamo in fondo al TG le notizie da Wuhan.

Come sopravvivere al cambio di routine se siete della Bilancia o se siete delle bestie abitudinarie come me (che sono anche della bilancia).

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Io sono una persona schifosamente abitudinaria.
Mi piace alzarmi al mattino e sapere che ho la pillola anticoncezionale vicino al lavandino e insieme alle vitamine perché la prima cosa che faccio quando mi è alzo è bere un bicchiere d’acqua. Mi piace fare lo stesso giro con il cane quando andiamo al parco. Mi piace mangiare la stessa cena per anche tre mesi (lo so che non va bene ma per me ceci+tonno+quark è imbattibile).
Sono molto noiosa? Non lo escludo.

Vuoi un cane? Pensaci bene.

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L’otto dicembre duemila e quattordici io, mio fratello  e mia nipote siamo andati al canile di Levate. Siamo tornati a casa con una palla di pelo che puzzava di gorgonzola e muffa.
Adottarlo è stato un percorso non immediato, cercavo un cagnolino da tempo ma sembrava che tutti gli annunci di adozione portassero a un vicolo cieco. Tra chi non mi rispondeva a chi mi diceva che ero troppo lontana da dove era il cane e che neanche se avessi coperto i costi del trasporto mi avrebbero potuta aiutare.
So assolutamente che non tutte le associazioni funzionano così e ho avuto esperienza indiretta con I Miaonati di Pesaro che si occupano sia di gatti che di cani in maniera eccellente.
Digressioni sul mondo delle associazioni in Italia a parte: otto dicembre.

Slide in the Dms: approcci non richiesti e come (non) gestirli.

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Io i messaggi privati degli sconosciuti sui social li apro e li leggo. Ho tolto per un po’ la possibilità di scrivermi in privato perché ero in un periodo particolarmente infastidita dalla vita. Poi però l’ho riaperta e sono felice di averlo fatto perché se no mi sarei persa persone che sono felicissima invece di aver conosciuto.
 


Dare la possibilità a chiunque di contattarti quando ci sono più di venti persone che ti seguono è rischioso, per chiunque. Oggi vi parlo di come reagisco io e mi spiegate dove sbaglio perché se in generale non ho nulla da insegnare a nessuno in questo caso ancora meno.