Come sopravvivere al cambio di routine se siete della Bilancia o se siete delle bestie abitudinarie come me (che sono anche della bilancia).

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Io sono una persona schifosamente abitudinaria.
Mi piace alzarmi al mattino e sapere che ho la pillola anticoncezionale vicino al lavandino e insieme alle vitamine perché la prima cosa che faccio quando mi è alzo è bere un bicchiere d’acqua. Mi piace fare lo stesso giro con il cane quando andiamo al parco. Mi piace mangiare la stessa cena per anche tre mesi (lo so che non va bene ma per me ceci+tonno+quark è imbattibile).
Sono molto noiosa? Non lo escludo.

28 Motivi Per Cui Sono Single

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Che io sia single e che l’unico uomo della mia vita sia in realtà il mio cane non è una novità se mi seguite da un po’. La domanda è: perché? Ci sono moltissimi motivi in realtà ma oggi mi limito a dirvene ventotto perché è la mia età e perché è un bel numero.

Immigrazione, appartenenza, altre parole di cui non so fare lo spelling

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Se mi leggete da un po’, qui o sui social, sapete già che io sono un mix di cose.
Mia mamma  è siciliana, cresciuta in Australia. Mio padre è indiano, nato in Uganda e cresciuto a Londra.
Io sono nata a Bologna, cresciuta a Bergamo, trasferita a Milano per gli anni dell’università e a Lugano tre anni fa.
Tutto molto bello in teoria ma forse un po’ meno in pratica.

Una vita a dieta: tre anni dopo.

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Sono passati da tre anni da quando sono andata per la prima volta dalla dietologa. Nella stessa occasione ho smesso di mangiare carne e ho scoperto di essere intollerante al lattosio.
La mia alimentazione quindi è cambiata totalmente, in modo forse anche più radicale di chi *semplicemente* si mette a dieta per perdere dei chili.
Ho cercato di modificare il mio rapporto con il cibo, non vedendolo come l’unico modo di colmare i vuoti e la valvola di sfogo per i momenti negativi.
Tre anni dopo, com’è andata?

Buoni Propositi.

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Ah, le liste.

 


Io amo le liste di ogni tipo. Ne faccio una ogni mattina e spuntare le cose che sono riuscita a fare durante le ore mi dà enorme soddisfazione. 
 


Però la lista di inizio anno è la più spaventosa di tutte.
 


Oggi collaboro ancora con la mia amica Franci, il suo video lo trovate qui, per parlare dei buoni propositi per l’anno che arriva. O forse no.
 


1 year later, MonnaLisa Lugano.

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L’uno dicembre dell’anno scorso è iniziata un’avventura più grande di me.

 


Ho aperto, insieme a mio fratello, un ristorante nel centro di Lugano. 
 


Si chiama MonnaLisa ed è uno degli amori più grandi della mia vita.

26 things about me.

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odio asciugarmi i capelli, mi annoia come poche altre cose al mondo. Per evitare di uscire con un fungo in testa ho mille trucchi. ho imparato a camminare tenendomi i

On Failure.

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Io ho passato anni a non provare cose nuove. Anni, letteralmente anni.  Lo sapete che mi sono rotta entrambi i polsi durante l’ora di ginnastica in quinta elementare? Ecco, forse

Read in case of crisis: 5 tips to face your worst day.

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Io penso di essere una delle persone più fortunate e sfortunate al mondo.
Sfortunata perché se penso a tutte le cose brutte che mi sono successe e le metto in fila mi sento male e mi faccio anche un po’ pena da sola.
Fortunata perché mi sono successe anche un sacco di cose favolose e per cui sono incredibilmente grata a qualsiasi divinità abbia deciso di proteggermi -sono piuttosto convinta che sia tu, Ganesha-.
In ogni caso, questo ultimo periodo non è esattamente facile per me.
Mi sono capitati piccoli bellissimi miracoli quotidiani ma anche qualche imprevisto che mi ha portata a lavorare circa sedici ore al giorno senza pause. Non mi lamento quanto potrei, preferisco avere giornate pienissime e pesanti fisicamente ma qualche brutta preoccupazione in meno.
Ecco, il post di oggi contiene qualche consiglio per affrontare al meglio le giornate che sembrano non finire mai.