Stavo pensando che il lavoro che ho in ufficio al mattino mi ha salvato la vita.
Ok, la vita è un po’ melodrammatico. Però mi ha aiutata tanto, perché lavorare sempre da sola e sempre a casa non mi stava facendo troppo bene.
Mi rende felice vestirmi bene per uscire ma come mi rende felice anche tornare a casa e infilarmi una felpa oversize.
Mi rende felice mangiare in modo sano ma anche non sentirmi in più in colpa se mangio qualcosa che pensavo di non dover mangiare fino a qualche tempo fa. Mi piace allenarmi una volta alla settimana in modo serio e cercare di fare qualcosa anche altri giorni a settimana senza dovermi alzare alle cinque per correre ma neanche senza muovermi mai.
Sono felice di leggere libri impegnati ma nemmeno mi vergogno di leggere chick lit -sempre rivendicato con orgoglio-.
Ho imparato ad accettare la mia faccia senza trucco ma continuo ad amare alla follia un rossetto rosso super acceso
Mi rendo conto che la varietà nella mia vita quotidiana è diventata il segreto della mia felicità o almeno di qualcosa che ci assomiglia.
Ho imparato a bilanciare gli estremi, trovando gioia sia nell’eleganza di un abbigliamento curato che nel comfort di una felpa oversize, ecco e cosi in ogni aspetto.
Per troppo tempo mi sono detta che mi sarei dovuta dedicare a uno -o più- di questi estremi.
Pensavo di dover essere coerente a tutti i costi sempre e credevo che non esserlo fosse un crimine tremendo.
Lo è? Sarei più felice se riuscissi a essere sempre in un modo? Non lo so, ci ho provato e ho scoperto di non riuscirci benissimo, non sempre.
Quindi vado avanti tra equilibri e vie di mezzo, sperando e pensando che non sia accontentarmi ma la ricerca di qualcosa che funzioni per me.
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