Il mondo dopo le influencer…o prima?

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Gli scandali sul mondo influencer non sono una novità.

Io non ho un odio sfrenato per questa categoria -inteso con chi lavora solo cosi- e anzi ne seguo diversi con un pubblico non enorme ma di cui mi fido.
Capisco però l’insofferenza che si prova per alcuni di questi, specialmente in questo periodo.

Inutile fare retorica da due soldi: li vediamo tutti i prezzi al supermercato e a tutti è capitato di pensare, almeno una volta, “eh ma perché io no” all’ennesimo giro di stories pieno di pacchetti regalati.

Non c’è razionalità che tenga, anche se sappiamo che è un lavoro parte un po’ di invidia. Se poi aggiungiamo minorenni che lavorano (perché è un lavoro), collaborazioni non dichiarate, scandali ben più grandi che conosciamo tutti… eh, che vuoi.

Cosa mi auspico per il futuro/cosa mi piacerebbe vedere?

Una riduzione nel numero di chi fa solo questo lavoro, chi davvero lo fa bene e con contenuti ben fatti e utili (qualsiasi sia la nicchia, anche i rossetti o i funko pop).

E tutto il resto dei contenuti?

Mi piacerebbe un ritorno a quando si parlava sui blog, anche se teniamo solo le stories su instagram. Un mondo in cui ok bellissimo ricevere questo pacco di prodotti ma se sono prodotti che mi interessano.

E allora si a chi ama la cucina e si crea un account dedicato e riceve spezie, elettrodomestici per cucinare, piatti bellissima preziosi ma non passeggini, bagnoschiuma, carta igienica.

Io capisco bene che diventando un lavoro full time si sia anche un po’ costretti a dire si anche a collaborazioni che non è che proprio ci interessino e capisco anche che non tutti (io no per dire) abbiano la creatività per rendere anche un ADV una prova di creatività e bravura.

 

Quindi ecco, sarebbe bello tornare forse indietro, a delle collaborazioni meno invasive, a meno gente che fa questo lavoro -perché sono fermamente convinta che ci sia chi lo sa fare e bene-.

 

Succederà? No, tendenzialmente no. Mi piacerebbe, però.

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