I post più letti in assoluto sono quelli che riguardano il dating, nome più figo per descrivere la serie di articoli in cui parlo delle mie varie sfighe sentimentali.
Sarà perché mi seguono tanti single? Perché vi piace godere delle disgrazie altrui? Non saprei.
Pensavo che non avrei scritto altro a riguardo perché essendo chiusa in casa le mie esperienze sono piuttosto limitate, qualche match tinder che svanirà nel nulla quando potremo uscire di casa (sì lo so non potremo uscire mai più siamo destinati a morire soli chiusi dentro), il tentativo di mantenere alta l’attenzione con chi mi piace (tentativo fallimentare, che ti devo raccontare oltre ah sì oggi sono a casa?). Potrei considerare l’opzione di flirtare con il mio vicino di casa dal balcone ma penso abbia dai tre ai quattro figli e svariati animali domestici.
Sorprendentemente il venticinque aprile a seguito di tre messaggi che potevano essere uno la fotocopia dell’altro -se non per qualche piccolo dettagio- ho trovato lo spunto giusto per scrivere qualcosa a riguardo e sono sicura ancora una volta di trovare il vostro supporto o quantomeno una bella pacca sulla spalla di solidarietà. Virtuale chiaramente che qua non si può fare nulla.
Non ho avuto una marea di relazioni serie e quelle che ho avuto sono finite o in modo estremamente rispettoso o in modo così orribile che le opzioni se mi arriva un messaggio sono due:
1. mi fa piacere perché siamo adulti
2. chiamo la polizia
Oltre alle relazioni serie però ci sono tutte quelle mezze cose senza un nome e senza un senso che si trascinano per qualche uscita o per qualche mese. Ecco, quando arriva un messaggio da uno dei protagonisti di questi psicodrammi io inizio a innervosirmi.
Nota di merito per quello che un’assolata Pasqua di qualche tempo fa -pre pandemia- mi ha mandato una nuova canzone di The Weeknd dicendo che lo faceva pensare a me per poi chiedermi di vederci a pasquetta e per poi rettificare perché effettivamente si era ricordato di essere fidanzato.
In questa situazione di chiusura in casa e troppo tempo libero sia io che tutte le mie amiche abbiamo ricevuto messaggi da insospettabili che giustamente stavano facendo passare la rubrica e si annoiavano.
Ora, io il messaggio “Ciao come stai?” da uno che a malapena mi ricordo come si chiami (anche perché magari l’ho salvato con un soprannome fantasioso) posso anche accettarlo. Ci annoiamo tutti, io annaffio le piante, lui scrive a me, è okay.
Quello che mi fa ammattire è il messaggio di auto assoluzione travestito da messaggio di scuse, il “non sei tu sono io” della pandemia.
Ho ricevuto delle scuse per un episodio di ghosting che mi ha fatto rimanere veramente male sulla falsariga del “era un periodo difficile quindi ti ho bloccato ovunque senza spiegazioni”, un “hai ragione tu” dopo mesi in cui ho cercato di tenere in piedi qualcosa che evidentemente interessava solo a me e essermi sentita una cretina per tanto tempo.
Ecco, io non penso di parlare per l’intero genere femminile però sono abbastanza sicura che una buona fetta di popolazione in generale di queste scuse se ne faccia poco.
Non fraintendetemi: penso sia molto bello chiedere scusa e riconoscere i propri errori. Non è una cosa facile e io che sono estremamente orgogliosa e permalosa lo so bene, quando mi capita di doverlo fare la vivo malissimo.
Credo però che giustificare il proprio comportamento con “stavo male/è un periodo difficile/la mia ex delle elementari mi ha traumatizzato” sia sbagliato. Comprendo e mi dispiaccio per il dolore altrui e credetemi mi sono comportata di merda un sacco di volte quando soffrivo. Però il punto è quello: mi sono comportata male. Penso che siano veramente pochissimi i casi in cui un atteggiamento lesivo nei confronti degli altri sia realmente giustificato.
Quindi sì, magari stai male perché pensi ancora alla tua ex e quindi mi hai trattata un po’ così.
Se proprio devi chiedermi scusa non infilarci qualcosa che mi metta in obbligo di doverti dire che mi dispiace per te, ecco.
Non ci sono buoni motivi per ferire le persone in modo gratuito e consapevole, chiedimi scusa e basta.
Magari chiedimi scusa in un momento che non sia la quarantena in cui so che ti stai annoiando e mi fai sentire in dovere di dirti che mi dispiace per te.
Che poi mi dispiace per te, davvero. Però vorrei che ci fosse l’onestà di dire solo che ti sei comportato male e che ti dispiace, le giustificazioni non sono fondamentali.
I sensi di colpa sono una cosa naturale e che dovete gestire da soli o con uno psicologo (lo dico anche a me stessa, dovrei andarci per più ragioni di quanto mi senta a mio agio a confessare) e sicuramente non rovesciandoli addosso agli altri.
In generale vorrei anche che la piaga dei messaggi nelle feste comandate smettesse, che se hai qualcosa da dirmi non devi aspettare Natale o Pasqua ma questo è un discorso che esula dalle scuse in oggetto quindi andiamo oltre.
Quindi amici single, voi come state? A quanti messaggi da ex o simili siete arrivati? Quanto siete preoccupati per l’eventuale divieto di muoversi tra regioni? Rimarremo single per sempre? Chi può dirlo!
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