Il blog è anche una sorta di diario di bordo di alcuni aspetti della mia vita.
Se mi seguite da tanto probabilmente conoscerete il mio percorso di avvicinamento ad un’alimentazione vegetale.
Oggi vi aggiorno un po’ su dove sono arrivata, cosa vorrei cambiare, le mie difficoltà.
Come sempre non voglio insegnare niente a nessuno, internet è pieno di persone più in grado di me di darvi consigli: questi sono solo i miei pensieri.
Vi sconsiglio di leggere questo post anche se riuscite ad essere pienamente coerenti e sostenibili: io non ci riesco.
Vita vegetariana: come ci sono arrivata e come sta andando
Ho smesso di mangiare carne quasi otto anni fa, il pesce da quasi tre.
Ho smesso inizialmente per un motivo molto stupido e per cui dalla comunità vegetariana dura e pura sono stata presa per il culo: mi dispiaceva per gli animali.
Per me smettere per quello però è stato un primo passo di consapevolezza verso la sofferenza degli animali e la questione ambientale, cosa che mi ha spinto poi a smettere di mangiare anche il pesce.
Sarò onesta: ho fatto fatica di smettere di mangiare il pesce. Non tanto per una questione di sapore (che mi piaceva) ma perché banalmente era più semplice mangiare almeno quello.
Era più semplice mangiare fuori perché ancora troppi ristoranti hanno un’idea di piatti vegetariani un po’ vecchia, era più semplice stare a dieta perché ora ho fatto dannare la mia nutrizionista per darmi le proteine giuste.
Tornerei indietro? Assolutamente no. Non perché non voglio una vita più semplice ma perché la consapevolezza di determinate realtà è troppo forte nel mio cuore per riuscire ad andare oltre e dire “ma sì, mi mangio una bella tartare”.
Allo stesso tempo questa consapevolezza crescente mi crea delle difficoltà.
Cerco di spiegarmi meglio.
Non voglio dire che mi preoccupo della sofferenza della lattuga (ciao Homelander) ma so che comunque faccio degli errori.
Non ho uno stile di vita totalmente sostenibile, non ho rinunciato a determinate comodità, consumo poche uova e latticini ma più di zero.
Cerco di consumare più possibile legumi e alimenti “semplici”, di comprare poche cose pronte ma poi ogni tanto cedo e compro le cotolette vegane che comunque sono prodotte da aziende che fanno cose orribili e così via.
E poi non c’è solo il cibo, c’è che ho fatto tre ordini da SHEIN e ora vi giuro non ne farò mai più perché mi sento il demonio ma le cose che ho comprato le ho messe e le metto tantissime.
C’è che non mi sento superiore ma trovo anzi questo modo di vivere non del tutto retto probabilmente più criticabile di chi semplicemente dice “A me non interessa, il mio impegno singolo è inutile quindi vivo in modo più facile”.
La conclusione qual è? Nessuna, tendenzialmente.
Non riuscirei a tornare indietro e a chiudere gli occhi ora che oltre allo stupido “mi dispiace per gli animali” aggiungo tutta un’altra serie di consapevolezze.
Non sono ancora abbastanza per riuscire a cambiare totalmente le mie abitudini? Sono semplicemente troppo egoista?
Non lo so e sto cercando di fare del mio meglio, per quello che serve (*spoiler, non serve e lo so.)
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