Cosmoprof 2022, dopo anni di fermo e una pandemia che ha sconvolto il mondo.
Se mi leggete da anni saprete due cose: è ora di inserire il retinolo nella nostra skincare routine (come dice il meme) e sono andata a diversi Cosmoprof negli anni.
Una fiera che parla di bellezza e che è rivolta sopratutto ai professionisti del settore, con brand che arrivano da tutto il mondo e mostrano le ultime novità.
Estetiste, rivenditori, parrucchieri. Cosmesi naturale, device super tecnologici, profumi pazzeschi.
L’organizzazione della fiera di quest’anno mi ha veramente stupita in positivo, dall’organizzazione maggiore della gestione dei taxi in stazione alla presenza dei vari food truck in giro per la fiera e molto altro.
Quindi perché penso che probabilmente sarà l’ultima fiera a cui vado?
Perché nel 2014 c’era il boom del beauty blogging e il Cosmoprof era una buonissima scusa per vedersi, perché i brand avevano più voglia di raccontarsi e farsi conoscere.
Sia chiaro, io non sono mai stata tra quelle che tornava a casa con valigie piene di campioncini e che arraffava qualsiasi cosa purché fosse gratis e sicuramente non lo sarò ora che ho una consapevolezza diversa di quello di cui ho bisogno.
Però era bello avvicinarsi a uno stand e scoprire la storia dietro, perché il brand è stato fondato. Quest’anno ho notato molta più chiusura da parte dei marchi, invece.
Chiusura che capisco assolutamente, specialmente dopo due anni che immagino non essere stati facili per determinati settori (penso al makeup e alle unghie, che la skincare ha fatto il botto invece durante i vari lockdown).
Suhrya, sei tu che sei vecchia!
Sicuramente ha contribuito ha questa sensazione anche il fatto che ragazzi, ormai io utilizzo sempre gli stessi prodotti da anni.
Mi sembrano un po’ sempre tutte le stesse cose, in un loop di prodotti che prosegue da anni e anni.
Vi confesso anche che ci sono dei brand che reputo interessanti e a cui vorrei avvicinarmi.
Sono brand però che sicuramente non hanno i mezzi per partecipare a Cosmoprof 2022 e preferiscono investire su altro.
Quindi quest’anno niente file infinite alla Truccheria, niente raduni con decine di blogger che segui da lontano da anni, niente PR dei marchi super entusiasti.
Forse non è più adatta ai blogger, forse i blogger non sono più adatti alla fiera, forse un insieme delle due cose.
Ho in ogni caso scoperto un paio (contro le decine ma ecco fa niente) di brand interessanti, come avete visto dalle mie stories.
Se dovessi acquistare da loro nei prossimi mesi ve ne parlerò sicuramente nel dettaglio.
È stata una bellissima giornata perché l’ho passata con una delle mie persone preferite al mondo, perché Bologna mi rende felice.
Lo rifarò? Non credo, no.
Ciao, frequento anche io da tempo le fiere (in un altro settore, più B2B), e ho notato gran parte delle cose che segnali.
Però per chi fa comunicazione rimangono appuntamenti molto appetibili:
– in un unico luogo trovi molti dei tuoi clienti/amici/conoscenti;
– anche solo un incontro giusto ti ripaga dallo sbattimento (e, alla tenera età di 46 anni, certe volte le cose mi sembrano davvero uno sbattimento 😀 );
– vedi anche diversi “competitor”. Quando mai ti capita, se non in occasione di fiere ed eventi aziendali?
Certo la pandemia ha mescolato le carte in tavola, molti si sono buttati sul digitale (è comunque una opportunità in più per chi fa comunicazione) e qualcuno ha addirittura abbandonato le (costose) fiere in presenza.
Magari occorre selezionare un po’ di più gli appuntamenti, evitare quelli meno utili (per distanza, numero espositori, interesse ecc.), ma per ora le fiere io le tengo tra le occasioni “buone” 🙂
Grazie per aver condiviso la tua esperienza!
Andrea