If you’re new to the blog you may not know that sunday used to be book day here at Drama&Makeup.
I stopped talking about books mainly because I had less time to blog and thought that nobody cared about what I wrote anyway.
Well, nobody may care but I love talking about books so here we are again.
Mia sorella, mio unico amore di Joyce Carol Oates
Se siete nuove sul blog potreste non sapere che la domenica qui qualche tempo fa si parlava sempre di libri.
Ho smesso di parlarne perché avevo meno tempo per il blog e pensavo che comunque non fosse un argomento particolarmente interessante se trattato da me.
Bene, potrebbe essere ancora così ma mi piace troppo parlare di libri quindi eccoci qua.
I love almost every Joyce Carol Oates book.
In this case I’m still not sure if I’ve appreciated this book or if I’ve just found it deeply disturbing.
Do you remember Jon Benet Ramsey’s sad sad story?
My Sister, My Love elaborates that story, giving it a different twist.
In this case the kid killed is not a beauty pageant but a professional ice skater.
The whole story is narrated by Skyler’s -brother of the victim- point of view.
We see the events that take place after the death of the little girl, told in a satyrical and almost surreal manner.
We go from the sick relationship among the parents -constantly pushing their kids to competition- to media obsession.
The fact that there’s something really sarcastic behind everything that’s said makes this book a little less difficult to read but I still won’t say it’s an easy one.
So here I am, unsure if I should recommend this but most of all unsure if I’ve liked it.
Did this ever happen to you?
Tell me I’m not crazy.
I libri di Joyce Carol Oates mi piacciono, quasi sempre.
In questo caso ancora non so se ho apprezzato questo libro o se mi ha solo inquietata profondamente.
Ricordate il caso di Jon Benet Ramsey, la giovanissima reginetta di bellezza che ha fatto una bruttissima fine?
Ecco, Mia sorella, mio unico amore, rielabora quella storia.
In questo caso la bambina uccisa non è una partecipante a concorsi di bellezza ma bensì una pattinatrice sul ghiaccio.
La storia è raccontata dal punto di vista di Skyler, il fratello della vittima.
Si parla degli eventi che avvengono dopo la morte della bambina, raccontati in modo quasi satirico e onestamente un po’ surreale.
Si passa dal rapporto malato tra i genitori -che hanno sempre spinto i figli a competere- all’ossessione dei media.
Il fatto che ci sia sempre una forte vena ironica sotto rende il tutto un po’ meno pesante ma non è in ogni caso una lettura facile.
Insomma sono a un bivio, non so se consigliarvelo o meno ma soprattutto ancora non so se mi sia piaciuto davvero.
Vi è mai capitato con qualche libro?
Ditemi che non sono pazza.
With love,
S.
Oddio, non conoscevo la storia di JonBenét e ora sto leggendo su Wikipedia… agghiacciante! non so se voglio turbarmi con una storia del genere, solitamente preferisco qualcosa di più leggero o romanzato. 😛
Dalla descrizione sembrerebbe un libro un po' grottesco. Ammetto che questo tipo di storie tende a turbarmi, quindi non so se riuscirei a leggerle.
Però sono contenta che la domenica ritorni coi post sui libri, è rilassante :3
Non sei pazza per nulla, ci sono libri che lasciano una strana sensazione, una sorta di disagio difficile da superare. Non ho letto questo libro, ma ricordo il caso di cronaca e una intervista all'autore di questa storia… Non so se lo leggerei onestamente. Un bel bentornato alla tua rubrica!
Mi sono dovuta informare, lo ammetto 🙁
Sono felice tu abbia ripreso a parlare delle tue letture, è un argomento che mi interessa particolarmente -sia perché, a mia volta, adoro parlarne e sia perché trovo possa essere di ottimo spunto.
Non sono solita leggere questo genere di libri e, probabilmente, ne resterei anche turbata.
Non conoscevo questa storia sinceramente…però devo dire che la tua descrizione del libro mi intriga! Mi piace molto questa rubrica,anche perchè sono sempre a corto di idee per i libri^_^
L'ho letto un paio di anni fa e mi è piaciuto molto, forse perché non avevo mai letto nulla di simile. Negli anni l'ho riletto diverse volte 🙂
Non avevo mai sentito parlare di questa autrice, me la segnerò! Amo questa tipologia di libri.
Di recente ho letto "la lezione" della Nuttig: parla di una professoressa pedofila ossessionata dai suoi allievi. E' inquietante, perchè il romanzo è in prima persona e non sono "abituata" (passami il termine) a leggere di romanzi che trattano questa devianza dal punto di vista femminile. Io lo consiglio, anche se lascia molto amaro in bocca.