“Che fatica la vita come una gara di bellezza che sto ovviamente perdendo.” ha detto la mia amica Lally ieri.
Mi sono resa conto di quanto, ancora una volta, avesse ragione.
Mi ha fatto venire voglia di scrivere un post a riguardo e mi sono anche resa conto che avrei sempre così tante cose da dire sull’immagine, sul corpo e sull’autostima che rischio di annoiarvi a morte.
Quando non ce la fate più avvisatemi che per un po’ facciamo pausa e ricominciamo a parlare di rossetti e cagnolini per un po’.
Quindi, la competizione.
Io non ho un’autostima particolarmente alle stelle, mai avuta. Però mi confronto spesso con questo bisogno di migliorarmi a livello fisico perché voglio arrivare ad essere come le altre. Non meglio perché dove voglio andare però ecco.
Mi piace molto prendermi cura di me stessa e da quando faccio attività fisica in modo regolare e mangio bene la mia vita è migliore sotto svariati punti di vista.
A volte però non me ne frega niente della salute, faccio dieci minuti con la kettle in più perché voglio essere meglio e poter -se non vincere la gara- almeno qualificarmi a partecipare.
Ho smesso di seguire praticamente tutti gli account fitspo ma anche quasi tutti quelli di body positivity, mi incanalavo costantemente in una serie di pensieri dannosi per la mia testa e per il mio corpo.
Ho l’enorme fortuna di avere delle amiche che non mi fanno sentire in competizione e non creano quei meccanismi malati.
Però ecco, ogni tanto mi sento di dovermi mostrare al meglio non per me stessa ma per essere all’altezza delle altre donne.
Anche solo a scriverlo mi vedo veramente come una povera cretina però hey, soltanto la verità e nient’altro che la verità su questi schermi.
Mi sento ancora più cretina perché sento questa spinta competitiva solo per quanto riguarda l’esteriorità, dentro mi sento abbastanza a posto e ogni cosa volta a migliorare quel che non si vede la faccio veramente solo per me medesima.
Dovrebbe essere lo stesso per la manutenzione esterna? Probabilmente sì, eppure.
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