Qualche giorno fa una ragazza con cui ho scambiato qualche messaggio su instagram e che è sempre molto carina mi ha chiesto di parlare di come ci si senta a cambiare casa, città, paese.
Io le ho risposto che si, ne avrei parlato, perché mi sembrava un argomento interessante.
Non sapevo bene cos’avrei scritto ma l’ho focalizzato bene quando sabato ho lasciato Choclatim ai miei a Bergamo, per tornare a Rovigo poi.
La sensazione è che manchi sempre qualcosa.
Ma andiamo con ordine o almeno ecco, proviamoci.
Io ho fatto gli anni dell’università a Milano, poi mi sono fatta quattro anni a Lugano, poi sono tornata a Bergamo e ora da tre anni sono a Rovigo.
Ricrearsi giri di amicizie è ogni volta complesso ma fondamentale per poter vivere bene il posto dove ti trovi, almeno per me.
Le amicizie che lasci indietro inevitabilmente si sfaldano -non tutte, voi sapete chi siete- ma tenersi aggiornati nella quotidianità è complesso per tutti.
Ti trovi ogni volta a dover adattare te stesso a un posto nuovo, che puö essere anche perfetto ma non necessariamente per te.
Non è tutto brutto, anzi. Hai l’opportunità di reinventarti, di iniziare da zero, di provare cose nuove senza paura del giudizio. E quando è cosi allora va bene ed è bellissimo.
Ma anche quando va bene, ti manca sempre qualcosa.
Ti manca la famiglia se è lonatana -e per me sono solo duecento chilometri ragazzi, sono consapevole che non siano nulla, ma io potendo li vedrei tutti i giorni i miei le mie sorelle mio fratello i miei nipoti-, ti mancano gli amici, ti mancano anche i luoghi a cui sei affezionato.
Allo stesso tempo io so che non tornerei mai nei luoghi del mio passato, so che mi hanno dato quello che potevano e che per ora per me va bene andare in altre direzioni.
Lo dico ora perché sto bene e ho raggiunto un bellissimo equilibrio, eh.
Rimane quel buchino dentro, quella sensazione di aver spostato troppe volte le radici e aver lasciato qualcosa indietro.
Ma l’unico modo di andare avanti è non smettere di fermarsi, no?
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